
Tantə artistə, celebrità e persone illustri prima di noi hanno camminato, ammiratə, lungo le strade di Parigi, città dell’Arte.
Fin dal primo passo si percepisce la storia che ha definito, distrutto e ricostruito la città per secoli, creando un immenso monumento a cielo aperto.
Ogni istante lo sguardo cattura la bellezza decadente di palazzi, vicoli e artistə che la popolano.
Perché sì, ancora potreste vedere verə artistə a Parigi, intentə nelle loro opere mentre la vita urbana prosegue.

Cresciamo con il mito di questa città, rappresentata come capitale di artistə per eccellenza, culla dei movimenti artistici che hanno segnato la storia dell’arte.
Venite con noi in un itinerario artistico esclusivo di Parigi, con gli occhi di amantə dell’Arte.
MUSEI
*disclaimer: per le persone Under 26 la maggior parte dei Musei sono gratuiti, ma dovrete comunque prendere i biglietti all’ingresso o prenotare sui siti ufficiali.
Museo del Louvre

Non ha certo bisogno di presentazioni: è la galleria d’arte più grande al mondo e custodisce 615.797 in totale a partire dal 2019, di cui 35.000 opere sono esposte.
Antico palazzo per i reali di Francia, ufficialmente il Museo del Louvre è stato aperto al pubblico il 10 agosto 1793.
Attualmente, ogni anno si stima ospiti 10 milioni di visitatori.
E vi assicuriamo che la leggendaria fila all’ingresso della Piramide farebbe desistere in moltə da una visita, se non fosse per alcuni “scorciatoie”.
Il nostro consiglio è prenotare i biglietti d’ingresso attraverso il sito web (https://www.louvre.fr/en/visit/hours-admission), scegliendo già il giorno e l’orario, e accedere al Musée dall’entrata Carrousel du Louvre.
Una volta entratə, studiate bene il vostro percorso attraverso le vaste sale e affidatevi alla mappa per orientarvi in questo labirinto di opere.
In media una visita al Museo del Louvre dura 3-4 ore, anche se ci vorrebbero circa tre giorni interi per scoprire ed ammirare ogni singola opera o reperto storico esposto.
Fate qualche pausa per non provare un “sovraccarico di informazioni” e soprattutto delineate prima della visita le tappe immancabili: eviterete così il senso di disorientamento.

Ecco alcune opere che secondo noi non dovete assolutamente perdervi: “Amore e Psiche” di Canova, “La Gioconda” ed altri importanti quadri di Leonardo Da Vinci, Nike di Samotracia, Venere di Milo e “Libertà che guida il popolo” di Eugène Delacroix.
Museo d’Orsay

Questo museo va a colmare la lacuna esistente tra la collezione del Louvre e quella esposta al Museo Nazionale d’Arte Moderna, che si trova nel Centre Pompidou.
È infatti il “tempio” dedicato all’arte delle correnti dell’ impressionismo e del post-impressionismo.
Rimarrete tuttavia incantatə anche dall’architettura interna di questo Museo.
È stato costruito in una ex-stazione ferroviaria di fine Ottocento – la Gare d’Orsay – e solo nel 1978 fu decisa la trasformazione definitiva in Museo, (una nota d’orgoglio italiano: la progettazione dei percorsi espositivi e la disposizione degli interni sono opera della celebre architetta Gae Aulenti).
Al suo interno il Museo d’Orsay custodisce attualmente 6.000 opere d’arte, di cui 3.000 esposte in modo permanente.
Alcuni artisti impressionisti esposti che potrete ammirare nelle varie sale: Claude Monet, Paul Cézanne, Édouard Manet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Alfred Sisley, Camille Pissarro, Berthe Morisot, Gustave Caillebotte, e tantə altrə meno conosciutə.
Vi segnaliamo le immancabili opere di Vincent Van Gogh, tra cui “Autoritratto”, “La chiesa di Auvers-sur-Uisp”, “Notte stellata sul Rodano” e “La stanza di Van Gogh ad Arles”.
Attenzione: vedere questi quadri di persona potrebbe suscitare euforia e commozione in qualsiasi amante dell’arte.

Non perdetevi anche “Due donne tahitiane” di Paul Gauguin, la galleria interamente dedicata a Henri de Toulouse-Lautrec, un’altra a Gustave Courbet e anche le sculture di Auguste Rodin.
Per godervi appieno la vostra visita, e dedicare tempo alla sezione dedicata alla storia del Cinema, è consigliabile trascorrere da 2 a 4 ore esplorando.
Museo dell’orangerie

L’autentica “Cappella Sistina dell’impressionismo”, come la definì André Masson nel 1952: è un museo di pittura impressionista e post-impressionista.
È situato nell’angolo ovest dei Giardini delle Tuileries accanto a Place de la Concorde a Parigi, nell’antica orangerie del Palazzo delle Tuileries.
Alcune curiosità storiche: all’inizio del progetto, a Claude Monet fu chiesto di donare dei pannelli decorativi come monumento celebrativo per la fine della prima guerra mondiale.
Il 12 aprile 1922 Claude Monet firmò il contratto di donazione al governo francese delle Nymphéas, serie di pannelli decorativi dipinti su tela con destinazione nelle ridisegnate stanze ovali all’Orangerie.
Il Museo dell’Orangerie aprì ufficialmente al pubblico il 17 maggio 1927.
Le immense tele delle Nymphéas – valorizzate dalle candide sale del palazzo – sono tuttora l’attrazione principale, infatti il tempo di permanenza al Museo è stimato circa di 1 ora.
Tuttavia il Musée dell’Orangerie espone anche opere di Paul Cézanne, Henri Matisse, Amedeo Modigliani, Claude Monet, Pablo Picasso, Pierre-Auguste Renoir, Henri Rousseau, Alfred Sisley, Maurice Utrillo e tanti altri.
CENTRI D’ARTE
Centro Pompidou

Questo è un centro d’Arte che non dovete assolutamente perdervi, anche solo per l’emozione di salire le numerose rampe di scale mobili che vi regaleranno le migliori viste del landscape parigino.
Nasce come “Museo del XX secolo” e infatti la progettazione dell’edificio venne affidata agli architetti Piano, Franchini e Rogers, anche se al progetto lavorarono solo Rogers e Piano.
Essi crearono quindi uno degli edifici più rappresentativi della modernità.
Il Centro nacque dalla volontà di Georges Pompidou, presidente della Repubblica francese (1969-1974), di creare nel cuore di Parigi un’istituzione culturale all’insegna della multidisciplinarietà, interamente dedicata all’arte moderna.
Alla base di questo progetto vi era la convinzione che l’arte contemporanea potesse arrivare a un più ampio pubblico, coinvolgendo la comunità parigina e riportando un’arte “democratica” nel centro della città.
Nello stesso edificio, tra piani e dislivelli, troverete infatti una vasta biblioteca pubblica – la Bibliothèque Publique d’Information (BPI) – il Musée National d’Art Moderne, un museo del design, esposizioni temporanee, attività musicali promosse dall’IRCAM ed altre attività cinematografiche e audiovisive.
Il centro Georges-Pompidou è stato inaugurato il 31 gennaio 1977 e custodisce una collezione di circa 100 mila opere, in cui accanto alle arti visive trovano posto il design, l’architettura, la fotografia e le opere multimediali.
Tra gli artisti esposti non perdetevi assolutamente il grande Wassily Kandinsky: avrete tempo fino al tramonto per concedervi una visita indimenticabile.
Atelier des lumières

Rimaniamo nell’ambito della modernità per consigliarvi l’Atelier des Lumières: un centro d’arte digitale situato in 38 rue Saint-Maur nell’11° arrondissement di Parigi.
Creato da Culturespaces – azienda privata specializzata nell’organizzazione di mostre temporanee e digitali immersive – apre al pubblico il 13 aprile 2018.
In origine questo centro d’arte immersiva era una fonderia d’acciaio detta “fonderie du Chemin-Vert”, aperta nel 1835 dai fratelli Plihon e poi caduta in disuso fino alla recente trasformazione.
All’interno avrete la possibilità di immergervi letteralmente nelle opere di artistə come Vincent Van Gogh, Paul Cézanne, Wassily Kandinsky e Yves Klein.
Le mostre digitali immersive sono progettate a partire da migliaia di immagini di opere d’arte digitalizzate, trasmesse in altissima risoluzione tramite fibra ottica e messe in movimento al ritmo della musica.
Vi è anche una sala secondaria – il cosiddetto “Studio” – convertita in caffetteria , che funge da spazio insonorizzato per l’esposizione di opere multimediali di giovani creatori e registi.
A proposito dell’Atelier des Lumières, la rivista ELLE lo definisce come “esperienza la cui ambizione non è quella di sostituire i musei, ma piuttosto di far venire voglia di tornarci e vederli sotto un occhio rinfrescato”.
POSTI INDIMENTICABILI
59 Rivoli

Costruito nel periodo haussmanniano di rinnovamento urbano per ordine di Napoleone Bonaparte, questo antico palazzo nel cuore di Parigi era una filiale della banca Crédit Lyonnais.
Ora invece è diventato uno dei più grandi spazi artistici autogestiti di Parigi e il modello di riferimento di “squart”, ovvero l’occupazione di spazi abbandonati da parte di artistə.
Abbandonato per 15 anni dalla banca e dallo Stato francese, l’1 novembre 1999 il gruppo di dodici artistə guidati dai “KGB” (dai nomi Kalex, Gaspard, Bruno) occupa lo spazio di sei piani e lo ripulisce.
Inizialmente osteggiati dall’amministratrice della città, i residenti di 59 Rivoli creano uno spazio sicuro e condiviso in cui artistə da tutto il mondo vivono e creano Arte.
La novità è la possibilità per il pubblico di accedere liberamente agli ateliers, conoscere gli/le artistə e condividere direttamente con loro il proprio amore per l’arte.
Già nel 2001 più di 40.000 persone all’anno visitano 59 Rivoli – era praticamente il terzo centro o museo di arte contemporanea più visitato in città!
Nel 2019 oltre 70.000 turistə hanno visitato 59 Rivoli e, dopo due anni di pandemia, tornano ora a girovagare per le sale della factory d’Arte per eccellenza.
In tutto l’edificio sono attualmente presenti e visitabili 30 atelier: non perdetevi l’occasione unica di entrare in contatto con questa realtà!
Se siete curiosə della storia e degli/delle artistə che popolano attualmente 59 Rivoli date un’occhiata anche all’articolo sulla nostra visita in questa “ambasciata della creatività”!
Vicoli di Montmartre

Situato sulla collina nella zona nord di Parigi, questo quartiere conserva il fascino che l’ha reso famoso: nelle strade e nelle piazzette troverete decine di ritrattistə intentə nelle opere commissionate da turisti alla ricerca di un souvenir personalizzato.
Centro della vita bohémienne durante la Belle Époque, è diventato il simbolo dello stile di vita non convenzionale di artisti, scrittori, musicisti e attori marginalizzati e impoveriti.
Qui potrete inoltre ammirare i cabaret iconici del Moulin Rouge e de Le Chat noir, ancora luoghi di divertimento sfrenato ed eccesso decadente.
Non a caso Pablo Picasso, Amedeo Modigliani e altri artisti vivevano e lavoravano in un edificio poco distante – Le Bateau-Lavoir – durante gli anni 1904-1909, dove Picasso dipinse uno dei suoi capolavori più importanti: “Les Demoiselles d’Avignon”.

Il quartiere di Montmartre – a causa della sua economicità – fu infatti il luogo prediletto da vari pittori, tra cui Pissarro, Toulouse-Lautrec, Steinlen, Van Gogh, Modigliani, Picasso e Maurice Utrillo.
Tra gli ultimi luoghi di ritrovo bohémien del quartiere c’era R26, un salone artistico frequentato da Josephine Baker, Le Corbusier e Django Reinhardt.
Un’altra iconica meta che vi suggeriamo a Montmartre è “The Wall of Love”: un muro love-themed di 40 metri quadrati nella piazza del giardino Jehan Rictus.
Il muro è stato creato nel 2000 da Fédéric Baron e Claire Kito ed è composto da 612 piastrelle di lava smaltata, su cui la frase “Ti amo” è presente 311 volte in 250 lingue.
Torre Eiffel

Non potevamo concludere il nostro itinerario senza citare il simbolo per eccellenza di Parigi: la Tour Eiffel.
La Torre venne ufficialmente aperta al pubblico alle ore 11:50 del 15 maggio 1889, nove giorni dopo l’inizio dell’Esposizione Universale a Parigi.
Questo monumento di dimensioni colossali è opera degli architetti Maurice Koechlin e Émile Nouguier, sotto la dipendenza e la guida di Monsieur Gustave Eiffel.
In principio, la torre suscitò critiche dagli intellettuali parigini: “Noi scrittori, pittori, scultori e architetti, a nome del buon gusto e di questa minaccia alla storia francese, veniamo a esprimere la nostra profonda indignazione perché nel cuore della nostra capitale si debba innalzare questa superflua e mostruosa Torre Eiffel […]”.
Questo è un estratto della lettera aperta pubblicata sul giornale Les Temps il 14 febbraio 1887, durante la costruzione della torre.
Oggi è una tappa imprescindibile durante il proprio soggiorno a Parigi: è il monumento più visitato al mondo, con più di 7 milioni di visitatori ogni anno!
È consigliato acquistare il biglietto in anticipo online per evitare file interminabili e tempi di attesa eccessivi.
In alternativa potrete ammirare questo monumento unico mentre camminate lungo la Senna durante la sera e cogliere il momento in cui la Torre Eiffel “si accende” in spettacoli di luci che vi lasceranno senza fiato.
Conclusione
Vi abbiamo portato con noi lungo un itinerario artistico a Parigi: il nostro non è il percorso di default, ognuno può creare il suo a partire dalle proprie passioni e curiosità.
In una città i luoghi d’arte sono un patrimonio immenso perché custodiscono la cultura, la storia, l’essenza dei cambiamenti avvenuti nel corso dei secoli.

Non fanno riferimento ad un passato lontano, distaccato da noi: sono il punto di riferimento per il presente, ricordandoci ciò che è stato, e la chiave per costruire il futuro.
Se avrete la possibilità durante la permanenza a Parigi, dedicate qualche ora all’esplorazione degli spazi artistici e lasciatevi incantare dalla bellezza che potrete trovare in ogni angolo, ogni scorcio, ogni artista.