Negli ultimi mesi del 2021 abbiamo assistito alla diffusione degli NFT con conseguente corsa alla creazione, via algoritmo, di intere collezioni di non-fungible tokens quotate e vendute per milioni di dollari a livello mondiale. Per avere una buona panoramica su queste nuove opere d’arte, facciamo un breve riassunto delle tappe “storiche” degli NFT.
Se osserviamo il boom e la conseguente evoluzione del mercato degli NFT, non ci troviamo di fronte ad un trend virale effimero: si tratta di una rivoluzione radicale del mondo dell’arte, che gioca secondo i propri schemi e le proprie gerarchie. Complice anche l’isolamento causato dalla pandemia, abbiamo adattato gran parte della nostra vita quotidiana al mondo digitale.
A guidare le persone il bisogno irrinunciabile di una community e la prospettiva di una ricchezza “facile”: non possiamo certo biasimare gli/le artistə che negli ultimi due anni sono stati privati della possibilità essenziale di esibire la propria arte al grande pubblico e trarne profitti. Tuttavia ogni stato di crisi (dal greco antico, letteralmente “punto di svolta”) comporta degli interrogativi sugli effetti preannunciati, soprattutto se riguardanti il mondo dell’Arte, così intrinsecamente ancora legato all’idea della manodopera e dell’unicità di ogni opera. Ci chiediamo quindi come possa essere tutelata l’unicità di ogni NFT e garantiti i diritti d’autore, già bersaglio facile dei lucratori – vedete il caso di Banksy, di cui innumerevoli volte è stato violato il copyright delle sue opere per semplice vendita di merchandising.
Per avere però una buona panoramica su queste nuove opere d’arte, facciamo un breve riassunto delle tappe “storiche” degli NFT.
Le Origini degli NFT
Gli NFT infatti proliferavano già da anni nel web, più precisamente dal 2017, con le prime “rudimentali” opere- considerate semplicemente dei meme all’epoca – come la serie di icone “Crypto Punks” ed l’icona loop “Nyan Cat” ( la prima Gen-Z ricorderà ancora il video su YouTube). La svolta è stata segnata dalla vendita di Everydays: The First 5,000 Days, opera digitale di Beeple, per 69 milioni di dollari all’asta. Oltre a rendere Beeple il terzo artista più costoso al mondo, questa vendita era la prima volta che una prestigiosa casa d’aste offriva un NFT e ciò ha dato prestigio e convalida al nuovo mercato NFT – prima apparentemente condannato alla nicchia digitale.
Ad approfittare dell’emergente notorietà degli NFT ci ha pensato il gruppo BAYC con la serie in 10.000 parti “Bored Ape Yacht Club” – lanciata a maggio – presenta una serie di scimmie con diverse caratteristiche frutto della combinazione casuale dell’ algoritmo impostato. Ad un anno dal successo è innegabile il dominio di Bored Ape Yacht Club sul mercato NFT: basti pensare che il prezzo medio per una singola scimmia si aggira attorno ai 183.820,24€.
Tuttavia l’elemento chiave che ha permesso l’ascesa di questa icona è la garanzia di uno status speciale al compratore/compratrice che consente di accedere ad una community di persone “affini”. Immaginiamolo come il Golden Ticket – trovato non per semplice fortuna ma acquistato volontariamente con un obiettivo specifico – che vi permetterebbe di accedere alla cerchia più esclusiva al mondo. Tra gli attuali 6262 proprietari di BAYC infatti possiamo contare Snoop Dogg, Eminem, Paris Hilton e Madonna: la possibilità di entrare in contatto con una tra le persone più influenti al mondo in un prossimo Metaverso alletterebbe chiunque, specialmente gli/le artistə che cercano una community in grado di tutelarlə in questo nuovo mercato.
A questo fine sono state prontamente create delle piattaforme come il registro dei domini .ART, la quale ha permesso ai creatori di ancorare le loro collezioni, formare comunità e raggiungere un nuovo pubblico.
Il “Rinascimento digitale”
L’ascesa del mercato NFT ha sottolineato l’importanza della digital security e della legge sul copyright in un mondo digitale in cui è necessario garantire un sistema che prevenga il rischio di furti d’arte e tuteli gli/le artistə indipendentemente dal loro successo. Piattaforme come .ART forniscono quindi uno spazio sicuro in cui caricare e vendere i propri NFT senza la preoccupazione che possano essere “rubati” e copiati, nonostante l’elemento imprescindibile di un NFT sia proprio la sua unicità. Inoltre .ART si pone come mediatore in grado di collegare il mondo digitale con le gallerie tradizionali, i musei e le case d’aste.
Questa trasformazione del mercato dell’arte è stata determinata dalla pandemia, che ha portato le vendite di arte online a salire dal 9% al 25% delle vendite d’arte globali totali nel 2021, secondo Art Basel. Tramite le piattaforme create ad hoc, gli/le artistə ora possono formare connessioni più profonde con i collezionisti e gli NFT hanno contribuito a istigare un passaggio dal consumo alla condivisione, secondo il fondatore di ART Ulvi Kasimov.
Da qui l’affermazione per cui – in base alla ricerca Mapping the NFT revolution condotta dal team di Mauro Martino – la tecnologia blockchain, e gli NFT in particolare, hanno innescato un “rinascimento dell’arte digitale”. Per quanto potremmo dubitare di tale affermazione – forti nel nostro nostalgico attaccamento per l’arte visiva tradizionale e lo splendore del Rinascimento italiano – viviamo in tempi frenetici in cui sembra impossibile rimanere costantemente al passo e prevedere l’evoluzione di fenomeno finora considerati intoccabili ed insuperabili: la strategia per il miglior adattamento è la rete o la comunità in grado di tutelarci, di rispondere ai nuovi bisogni ed alla possibilità di realizzarci.
Ricordiamoci infatti che l’Arte non è un simulacro distaccato dalla nostra vita, ma nasce e si trasforma insieme all’essere umano: siamo noi a definire cosa è arte ed a conferire canoni e chiavi di lettura. Di pari passo con la nostra evoluzione progressiva verso la realtà virtuale abbiamo intrapreso anche una virtualizzazione delle arti, trasponendo l’istinto creativo e la condivisione della bellezza online.
Conclusioni
In una recente intervista per Creative Bloq, l’artista VFX Bilali Mack condivide il suo ottimismo verso la rivoluzione dell’arte, in quanto gli NFT e la tecnologia blockchain potrebbero finalmente garantire un empowerment per gli/le artistə, in particolare per coloro appartenenti a minoranze etniche e/o sociali finora indubbiamente discriminate nel mondo dell’arte: “Gli NFT sono un ottimo modo per livellare il campo di gioco per le persone di colore, per le donne, per qualsiasi comunità che si possa immaginare che sia stata priva di diritti civili o sia stata lasciata fuori in qualche modo“, afferma Mack. Quindi gli NFT rappresentano la possibilità per nuove voci di emergere e di realizzare innovativi progetti che altrimenti verrebbero ignorati dai media mainstream e dai bias dell’algoritmo sui social media: ciò è possibile perché tuttə gli/le artistə possono avere accesso a raccolte fondi ed avere il controllo completo del loro messaggio e della loro arte.
Riassumendo le opinioni condivise dagli/dalle artistə, tre sono i fattori che hanno inciso maggiormente sul passaggio all’arte virtuale e scatenato la quasi precipitosa corsa a fine del 2021 per unirsi alle piattaforme come OpenSea e .ART: indipendenza, accessibilità e comunità. Inoltre le possibilità di guadagno sono nettamente superiori senza l’intercessione di studi o gallerie d’arte e gli/le artistə nel mondo digitale stanno finalmente ottenendo il controllo del loro successo.
Nonostante le difficoltà rappresentate dal nuovo mercato degli NFT e l’incertezza che accompagna i primi passi verso la costruzione ed affermazione di un delicato “ecosistema” virtuale, è innegabile che il cambiamento stia avvenendo e sia un’opportunità per stabilire nuove regole che garantiscano equità e tutela per gli/le artistə.
Anche noi si SupportART vogliamo fare parte di questa innovativa frontiera dell’Arte, poiché crediamo nell’importanza di creare una community sicura e stimolante per qualunque artista. Anziché rimanere sospesə nel timore di correre il rischio, vogliamo mettere a vostra disposizione una sezione del nostro sito e della nostra comunità per vendere e comprare NFT in modo sicuro. Se siete anche voi dei/delle creatorə che cercano una piattaforma per le proprie opere digitali o conoscete qualcuno a cui potrebbe essere utile, non esitate a contattarci: la rivoluzione dell’arte è un’occasione per creare comunità e realizzare al meglio il potenziale della realtà virtuale.